– “Clof, clop, cloch, cloffete, cloppete, clocchete, chchch… E’ giù, nel cortile, la povera fontana malata…”
– Non sai leggere.
– Sì, deve essere così, come scriveva Aldo Palazzeschi. … La fontana si è ammalata e l’è morta.
– Hai imparato a memoria la poesia alle medie, ma ora non sai più leggere.
Io sarò pure insistente, ma la mia amica è davvero noiosa quando comincia con le sue memorie di una squallida cultura scolastica.
– “Tutte le fundanelle se so’ seccate, pover’amore mè more de sete.”
– Adesso cominci con i canti abruzzesi, ne hai sentiti troppi, eh, e a maggio ti sei rinfrescata la memoria, lo so. Ma io non ho scritto questo! Ho scritto “La fontana che uccide”!
Sto quasi urlando, ma la mia amica rapita dalla propria fantasia non mi sta a sentire.
– So quel che dico. Le fontanelle di Manziana non buttano più. Deve essere così, si sono ammalate e sono morte.
– Non parlavo di quelle. A quelle magari ci pensa Isidori, il fontaniere, quel santo che risolve tanti problemi.
– Ah no? E di che parlavi?
– Leggi bene: “La fontana che uccide”. “La” fontana. Quella, sì, quella grande, quella bella.
– Uccide? Ma se non ha neppure più quell’acqua medica, che curava tanti mali.
Altri ricordi affollano la mente della mia amica. Quando fa così, non c’è rimedio, tanto vale incoraggiarla e farla finita.
– Come dicevano i vostri vecchi…
– Eh sì, era più buona dell’acqua di Fiuggi e ci venivano da lontano a prenderla, con i fiaschi… Poi, durante la guerra…
– Eccoci, ci mancavano i ricordi di guerra.
– Il fratello piccolo della signora Adelaide, era di giugno, era venuto in bicicletta fino da Roma a vedere l’appartamento, al Palazzaccio. Lo sai, no?
– Il Palazzaccio? Lo so, lo so, quello sul Corso, dopo la Meridiana, all’”entrone”…
– Glie lo avevano preso i tedeschi, quel bell’appartamento, per i loro ufficiali. Poi quando quelli sono scappati il ragazzo venne per controllare, era pieno di paglia, e pulci, e pidocchi… Ha ha ha, si è riempito subito di pulci…
– E allora?
– Corse corse fino alla fontana, quella in piazza, e ci si buttò dentro per levarsele… Fortuna che era estate. Forse è per quello che la fontana si è ammalata, e adesso è morta.
– Ma quello è stato tanti anni fa!
– Allora si è incattivita dopo che le hanno tolto quell’acqua buona di una volta.
– Ah, ma insisti! Non ho scritto “è morta”. Ho scritto “che uccide”.
– E chi è morto?
– Il pino.
– Il Pino? Di chi era figlio?
La mia amica si è fatta proprio manzianese, negli ultimi tempi, anche se ha lontane radici ad Anguillara. Se non capisce di che famiglia si parla non sta nemmeno a sentire i fatti che le racconto.
– Non il Pino, il “pino”, l’albero, quello in fondo a sinistra. La fontana lo ha ucciso.
– Ooooh! E come ha fatto?
– Non lo ha fatto lei, da sola. Come tutti i nobili della sua epoca ha incaricato qualcun altro. Non si voleva esporre, lei, la nobildonna del ‘500.
– E che le aveva fatto il pino?
– Beh, un po’ se l’è cercata, il pino. Lì sotto le radici si sono ingarbugliate con i suoi tubi di scarico, hanno rotto qualcosa, è uscita acqua, un pacciugo orrendo, giù sulle scale.
– La fontana perdeva acqua, oh poverina. E non poteva neppure andare al bagno… Son anni che il gabinetto lì sotto è chiuso….
L’amica ride imbarazzata, come se la cosa potesse riguardare anche lei, qualche volta. Essere ai giardinetti, dovere andare in bagno e … il gabinetto non c’è. Faccio finta di non accorgermi e continuo.
– Ti stavo dicendo che per rimediare non hanno saputo fare altro che condannare a molte il responsabile, il pino.
– Neppure Isidori?
– No, neppure lui. Lo hanno tagliato, segato, fatto a pezzi. Insomma è caduto.
– “Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande morta, né più coi turbini tenzona…”
Ora l’amica ha attaccato con i versi di Giovanni Pascoli. La vedo triste, perché è un dolore vedere tagliare un albero. Per consolarla le allungo due pigne, ancora verdi, che ho raccolto per lei tra quel poco che rimane del Pino. Ops, scusate del pino.
Post-scriptum: la strage dei pini continua.
Pia Settimi Manziana, 28 luglio 2009.
A destra fontana nel quartiere Expo di Lisbona.
Aprile 2023

